100 anni di fotografia
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Lumix G1
Lumix G1 alle basse luci
Lumix G1 in interni
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Lumix G1 di notte
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Il formato del sensore (o pellicola)
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Ob. Zuiko 50 mm 1,8
Quello di riprendere
immagini di notte
o
in interni alla luce artificiale
è un sogno non nuovo nella storia della fotografia; flash e riflettori risolvono in parte il problema, ma danno immagini che possono apparire artificiose, con occhi rossi, ombre taglienti e innaturali ecc.ecc. Un sogno che trent'anni fa sembrava alla portata solo di uno Stanley Kubrick con il famoso obiettivo Zeiss 50 mm ad
apertura
0,7 realizzato ad hoc per le scene a lume di candela del film "Barry Lindon". Oggi con i continui miglioramenti della tecnica digitale e la possibilità di lavorare ad alte
sensibilità ISO
, quel sogno appare alla portata dei comuni fotografi.
Ecco quindi che uno dei difetti più spesso attribuiti alle fotocamere 4:3 è il rumore (grana) elevato ad alte sensibilità ISO (800 e oltre), in confronto a quello delle fotocamere con formato APS-C (il più usato dalle reflex digitali).
Al tempo stesso uno dei difetti più spesso citati per le
nuove fotocamere EVIL
è la cattiva resa del mirino elettronico alle basse luci. Due problemi che hanno entrambi a che fare con le basse luci, ma comunque distinti.
Il formato 4:3 (13x18 mm) è giusto un po' più piccolo dell'APS (15x22 mm) e mi sembrano tutto sommato eccessive le critiche piovute per questo motivo. La differenza di rumore è ben visibile nei test fotografici, p.es.
in questo confronto di DPreview tra Lumix G1, Sony A 350 e Canon D 450
; la Canon (formato APS-C) risulta avere la grana più fine, ma la differenza non appare poi così drammatica.
Il mirino elettronico della G1 ha una risoluzione di 1440000 px e la nitidezza è ottima; alle basse luci il mirino compensa diventando più luminoso del reale, ma con un rumore sempre più vistoso; evidentemente per compensare la mancanza di luce, il mirino lavora a sensibilità maggiori e quindi con grana maggiore; per mettere realmente in crisi il mirino elettronico ci vogliono ambienti ampi e poco illuminati soprattutto se con soggetti in movimento (p.es. eventi sportivi
indoor
); solo in questi casi particolari una reflex di alto livello se la dovrebbe cavare meglio (ma quanto meglio? Il mirino reflex darà un'immagine meno granulosa ma più scura del mirino digitale). Il monitor LCD in queste situazioni ha una resa un po' migliore, probabilmente perché ha una minore risoluzione.
In definitiva sono difetti apprezzabili in test e situazioni limite, ma quanto sono importanti nella fotografia reale? Dipende ovviamente dalle esigenze (pubblicazione sul web? stampe 10x15? stampe in grande formato?) e dalla frequenza con cui si fotografa in ambienti poco luminosi. Inutile ricordare poi che in questi casi un buon flash esterno è sufficiente a risolvere il problema; ma non era questo il sogno di Kubrick!
Per l'uso che io faccio della fotocamera, queste differenze mi erano parse molto meno importanti di altre (maggior compattezza e leggerezza, vantaggi del mirino elettronico ecc.ecc.) al momento dell'acquisto della Lumix G1 che è al tempo stesso EVIL e 4:3; e, dopo diversi mesi di uso, questa valutazione la confermo qui in pieno pubblicando, in due pagine a parte, qualche foto scattata in condizioni di scarsa illuminazione,
in interni
e
in esterni di notte
.
Vent'anni fa con la OM 1 e la pellicola non mi sarei nemmeno sognato di fotografare in condizioni come queste senza il flash; e se anche ci avessi provato con una pellicola da 800 o 1600 ISO, i risultati sarebbero stati molto inferiori a quelli ottenuti oggi con la G1.
Collegamenti
Test (Review) della Panasonic Lumix G1 a cura di DPreview
ISO Sensitivity / Noise levels
dal test della Panasonic Lumix G1 di DPreview