WYSYWYG (What You See Is What You Get = Quello che vedi è quello che ottieni.) è un acronimo molto usato in ambiente informatico per indicare quei software che fanno vedere sullo schermo esattamente (o quasi) la stessa cosa che apparirà sulla carta, oppure sul Web.
Non è insensato usare questo acronimo anche in ambiente fotografico: per fotocamera WYSIWYG qui intendo una fotocamera che mostri nel mirino esattamente (o quasi) la stessa immagine che poi vedremo nella immagine stampata, proiettata o pubblicata sul web.
Esistono fotocamere WYSIWYG?
In fotografia il WYSIWYG può riferirsi a diversi aspetti della foto finale: a) l'inquadratura; b) la luminosità (sotto o sovra esposizione); c) la nitidezza (messa a fuoco corretta, assenza di mosso); d) l'assenza di deformazioni geometriche; e) la resa cromatica.
È verosimile che fotocamere WYSIWYG al 100% per tutti questi aspetti non ci saranno mai, soprattutto per il punto e); di fatto il WYSIWYG fotografico si è finora limitato all'inquadratura, e in parte alla messa a fuoco.
Le fotocamere a mirino galileiano mostrano più o meno l'inquadratura corretta ma con errori di parallasse per soggetti vicini. Nessuna anteprima per esposizione e messa a fuoco.
Le fotocamere SLR (Single Lens Reflex) forniscono un'immagine esente da errori di parallasse e che corrisponde quasi esattamente (la maggior parte sul 95%) all'inquadratura esatta; grazie al vetrino di messa a fuoco forniscono anche un'anteprima di quest'ultima; nessuna anteprima invece a livello di esposizione.
Le fotocamere EVIL nate nel 2008 sono quelle che si avvicinano di più al WYSIWYG: forniscono un'immagine che proviene direttamente dal sensore CCD e quindi un'anteprima affidabile dell'inquadratura, dell'esposizione e della nitidezza.
Dunque le fotocamere che più si avvicinano al WYSIWYG sono quelle a mirino elettronico, in particolare le nuove EVIL. Vediamo i diversi aspetti del WYSIWYG:
Inquadratura: le fotocamere reflex sono WYSIWYG al 90-95%. Scrivo 90-95% perché l'immagine vista nel mirino reflex può essere, ed in genere è, un po' più piccola di quella finale. P.es. (dati DPreview) la Canon Eos 500 D ha una copertura del 95% e così pure la Nikon D5000. Le fotocamere EVIL sono invece WYSIWYG al 100% mostrando nient'altro che l'immagine proveniente dal sensore CCD; per la verità uno scostamento dal 100% è ancora possibile dal momento che per esempio un'immagine a 12 Megapixel deve essere ridotta a un numero di pixel molto inferiore nel mirino e alcuni mirini elettronici della prima generazione avevano una copertura minore del 100%. La Lumix G1 comunque ha una copertura del 100%.
Luminosità ovvero esposizione: se il fotografo sottoespone o sovraespone la foto (che verrà troppo scura o troppo chiara) la cosa non è in alcun modo visibile nel mirino reflex. Nelle fotocamere EVIL viceversa è possibile stimare l'esposizione direttamente nel mirino elettronico. Se per esempio in modo A si apre o chiude il diaframma, l'effetto è visibile nel mirino elettronico. Nella Lumix G1 si può vedere direttamente nel mirino elettronico l'effetto di una sotto o sovraesposizione, ma ho rilevato una sottostima, nel senso che se si chiude il diaframma l'immagine appare sì più scura ma non come nel fotogramma finale che risulta più scuro dell'anteprima. Insomma abbiamo il WYSIWYG anche per la luminosità ed è la prima volta nella storia della fotografia, ma non ancora soddisfacente al 100%.
Nitidezza dell'immagine: le fotocamere reflex sono abbastanza WYSIWYG. Infatti è possibile mettere a fuoco direttamente sul vetrino smerigliato. Se l'immagine è fuori fuoco la cosa appare già nel mirino. Non è viceversa possibile anticipare la mancanza di nitidezza dovuta a un tempo di esposizione troppo lungo (il mosso). Stesso discorso per le EVIL che in più permettono di ingrandire particolari dell'immagine nel mirino per una messa a fuoco ben più precisa di quella ottenibile con il vetrino delle reflex. Viceversa neanche le EVIL possono anticipare l'effetto del mosso nel mirino.
Deformazioni geometriche della foto (a barilotto o a cuscinetto, linee cadenti), i mirini ottici non sono fedeli trattandosi di sistemi ottici distinti dall'obiettivo; i mirini SLR sono invece fedeli essendo TTL perché usano la stessa ottica che per la ripresa; lo stesso discorso vale ovviamente anche per i mirini elettonici (EV) ma con una interessante novità. La Lumix G1 ha infatti introdotto la correzione software delle deformazioni geometriche e questa correzione appare ovviamente anche nel mirino; se per esempio l'ottica deforma a cuscinetto, il software corregge la deformazione e il fotografo vede l'immagine corretta e quindi letteralmente non si accorge di questa correzione. In una DSLR (reflex digitali) con LiveView si avrebbe invece una situazione ibrida nel senso che la correzione sarebbe visibile nel LiveView ma non nel mirino reflex.
Resa cromatica ovvero fedeltà dei colori; questa è forse la cosa più difficile per non dire proprio impossibile; noi vediamo i colori con i coni che sono in fondo all'occhio, ma anche e soprattutto con il cervello che li elabora. Così alla luce artificiale i colori di una scena ci sembrano naturali, ma se facciamo una foto con le impostazioni della luce diurna otteniamo un'immagine rossastra; da uno stesso fotogramma, poco importa se su pellicola o digitale, si possono ricavare stampe con impostazioni cromatiche anche molto diverse a seconda della carta o degli inchiostri usati; lo stesso vale per i monitor. Un mirino ottico reflex dà una buona fedeltà cromatica nel senso che corrisponde a quel che vediamo a occhio nudo, ma non è in grado di dirci alcunché sulla resa cromatica della foto finale; il mirino elettronico viceversa prendendo l'immagine direttamente dal sensore può dare un'immagine cromaticamente diversa da quella vista a occhio nuodo, ma dovrebbe dare una buona anteprima dell'immagine finale; ma in realtà non è così non potendo prevedere su quali monitor o su quali carte sarà vista la foto. Insomma, un mirino che sia WYSIWIG anche in fatto di resa cromatica mi sembra concettualmente impossibile.