100 anni di fotografia
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Esposizione EV
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Esposimetro
Otturatore e tempi di esposizione
Diaframma e apertura di un obiettivo
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Calcolo di ISO, tempi, diaframmi, EV
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Galleria fotografica
Foto a 1/1000 sec
Foto a 1/200 sec
Foto a 1/100 sec
Foto a 1/50 sec
Il tempo di esposizione: è semplicemente la durata dell'
esposizione
. Si misura in secondi o meglio in frazioni di secondo, di solito con la successione 1, 1/2, 1/4, 1/8, 1/16, 1/30, 1/64, 1/125, 1/250, 1/500 ...
Il tempo di esposizione è gestito dall'otturatore, un dispositivo meccanico o elettronico che scopre la pellicola o il sensore per il tempo assegnato.
Il tempo di esposizione non è indifferente per il risultato finale; tempi troppo lunghi possono dare luogo al fenomeno del
mosso
. Una foto mossa è una foto nella quale il soggetto (o il fotografo) si è mosso durante l'esposizione: risultato un'immagine dai contorni confusi.
Per evitare il mosso è quindi necessario impostare un tempo il più breve possibile; ma minor tempo vuol dire meno luce sulla foto, e quindi necessità di aprire il diaframma (e perdere in profondità di campo) o di usare film (o sensore) a maggiore sensibilità (e maggiore grana).
Ma qual è il tempo massimo per evitare il mosso? Dipende da quanto verrà ingrandita e da come verrà visualizzata la foto; una vecchia regola empirica, buona per il formato 35mm, dice di usare tempi in secondi pari o minori all'inverso della lunghezza focale dell'obiettivo. Per esempio con un
teleobiettivo
da 125mm usare tempi di 1/125 sec o minori; con un
grandangolare
di 35mm usare tempi di 1/35sec o minori. Per formati più piccoli, essendo necessario un ingrandimento maggiore del fotogramma occorrerà usare tempi in proporzione più brevi.
Se non c'è luce sufficiente o l'obiettivo non è abbastanza luminoso per usare questi tempi, occorre usare un cavalletto; se non si dispone di un cavalletto si può cercare un punto di appoggio su un muro, una colonna, uno stipite ecc.ecc.
È evidente che il pericolo di mosso è particolarmente forte per i teleobiettivi; in effetti per i tele di focale molto lunga, che per loro natura tendono ad avere anche una scarsa luminosità, il cavalletto è sempre necessario.
Una situazione curiosa si ha quando si fotografa un pannello luminoso o lo schermo televisivo; questi hanno frequenze di
refresh
non tanto alte, tipo 25 o 50 al secondo e quindi fotografando con tempi molto brevi si possono avere effetti sorprendenti come nel caso del pannello con numeri luminosi qui sopra a destra;
a 1/1000 di secondo non si vede quasi nulla
, con tempi più lunghi va via via meglio, ma
solo a 1/60 o 1/50
di secondo si riesce a vedere il numero completo.
Meccanicamente esistono due tipi di otturatori:
Otturatore centrale
: è un dispositivo inserito tra le lenti dell'obiettivo, che apre e chiude un foro per il tempo stabilito.
Otturatore a tendina
: è un dispositivo inserito a pochi mm dal piano focale. Può essere di due tipi:
tendina a scorrimento orizzontale
: consiste di due tendine (di tessuto nero); a riposo la prima tendina copre il fotogramma sul piano focale (pellicola o sensore) e la seconda è arrotolata; al momento dello scatto la prima tendina si muove scoprendo il piano focale e dopo il tempo T parte la seconda tendina che ricopre il piano focale. Se il tempo è molto breve (minore di 1/30 o 1/60) la seconda tendina parte quando ancora la prima non ha scoperto del tutto il fotogramma; in pratica l'esposizione avviene con lo scorrimento di una fessura verticale lungo il fotogramma. Questo otturatore può creare strani effetti di allungamento o accorciamento di un oggetto in movimento; inoltre può dare problemi con il flash per tempi inferiori a 1/30-1/60. L'otturatore deve poi essere ricaricato riportando le due tendine alla posizione di partenza.
tendina a scorrimento verticale
: è formato da due o più tendine metalliche orizzontali; al momento dello scatto le tendine si sollevano scoprendo il piano focale. Essendo lo scorrimento verticale si evitano i problemi della tendina orizzontale.
L'otturatore centrale è in genere quello che dà i migliori risultati, ma è inserito nell'obiettivo; nelle fotocamere a obiettivo intercambiabile questo porterebbe a inserire un otturatore in ogni obiettivo con incremento dei costi. Per questo motivo la maggior parte delle fotocamere a obiettivo intercambiabile (
reflex
o telemetro) usano otturatori a tendina.