L'Esposimetro
Più affidabile usare un esposimetro, strumento che misura la quantità di luce presente; possono essere esterni alla fotocamera ma oggi quasi ogni fotocamera ha il suo esposimetro incorporato, e grazie a questo è in grado di gestire automaticamente l'esposizione. (esposizione automatica o semi-automatica).
Esistono diversi tipi di automatismi d'esposizione, i più semplici sono tre, che sulle fotocamere sono simboleggiati da tre lettere dell'alfabeto:
- A: esposizione a priorità di diaframmi: il fotografo imposta il diaframma e l'esposimetro calcola automaticamente il giusto tempo d'esposizione; se la fotocamera non prevede il tempo giusto la foto può venire ugualmente male (sotto o sovra)esposta; se il tempo è troppo lungo può venire mossa.
- stop down: quando il fotografo imposta il diaframma l'obiettivo chiude effetivamente il foro e l'immagine può divenire più scura. L'esposimetro misura la quantità di luce che arriva sul piano focale e in base a questo imposta il tempo di esposizione. In questo modo viene misurata l'effettiva quantità di luce ma c'è la scomodità operativa di vedere il mirino oscurato.
- preselezione del diaframma: quando il fotografo imposta il diaframma l'obiettivo resta sulla massima apertura in modo che l'immagine resti luminosa al massimo. L'esposimetro misura sempre l'esposizione alla massima apertura, ma riceve con un dispositivo meccanico o elettrico l'informazione sul diaframma scelto dal fotografo
e calcola il tempo di esposizione in base a questo. In questo modo si evita l'inconveniente del modo stop-down, ma l'esposizione è interpolata, non misurata direttamente.
- S: esposizione a priorità di tempi: il fotografo imposta il tempo d'esposizione e l'esposimetro calcola automaticamente la giusta apertura; se la fotocamera non prevede l'apertura corretta la foto può venire ugualmente male (sotto o sovra)esposta.
- P: esposizione a programma: la fotocamera segue un programma per decidere l'accoppiata diaframma-tempo più adatta; è ovviamente il modo più facile da usare ed è oggi probabilmente usato nel 99% dei casi soprattutto dai fotografi dilettanti.
Per quanto riguarda il metodo di esposizione esistono diverse tecniche:
- Media: l'esposimetro misura la luminosità di tutta l'immagine inquadrata, ne calcola una media e imposta tempi e diaframmi in base a questa misura; metodo buono quando si sta inquadrando una scena con luminosità abbastanza uniforme.
- Media con prevalenza centrale o semispot: l'esposimentro calcola una media ponderata della luminosità dando maggior peso alla zona centrale dell'immagine. Utile se ci sono zone con forti differenze di luminosità rispetto al centro, p.es. zone d'ombra o zone molto luminose.
- Spot: l'esposimetro misura la luminosità solo di una zona molto piccola dell'immagine; questo metodo è utile se l'inquadratura contiene forti differenze di luminosità, p.es. si sta fotografando la Luna (molto luminosa) sullo sfondo del cielo notturno (nero), ma è piuttosto difficile da usare.
- Matrice: l'esposimetro misura la luminosità di varie parti dell'immagine e calcola una media ponderata in base ad un algoritmo deciso dal costruttore, spesso confrontando l'immagine con un data-base di immagini tipiche. Insomma qui l'esposimetro fa letteralmente di testa sua. È il metodo più raffinato ed affidabile, comunque non infallibile.
Fonti bibliografiche e collegamenti