La tecnica più semplice per memorizzare le immagini è quella bitmap (a colori o in bianco e nero): i singoli pixel dell'immagine vengono memorizzati uno a uno con un numero di bit variabile da 1 (bianco/nero) a 24, 32 e oltre (colore di qualità fotografica)

Il grosso difetto di questa tecnica è che richiede una quantità di memoria enorme tanto più per immagini ad alta risoluzione e con molte sfumature di colore. Un inconveniente particolarmente grave quando le immagini devono essere trasmesse in rete: le dimensioni enormi si traducono in una estrema lentezza della trasmissione.

D'altra parte il contenuto di informazione di un'immagine è in genere molto minore della dimensione bitmap della medesima: in altre parole è sempre possibile comprimere l'immagine in misura che dipende dal tipo di immagine. Alcuni formati riescono a comprimere l'immagine senza perdite di informazione e di qualità, altri come JPEG consentono compressioni anche molto forti ma con una certa perdita di informazione e conseguente sacrificio della qualità dell'immagine.

Nella seguente tabella riportiamo alcuni tra i formati più usati; oggi tutti i programmi di grafica consentono di salvare un'immagine in uno di questi formati e di convertire un'immagine da un formato all'altro. Di norma i formati si riconoscono dall'estensione del nome del file, riportata sotto nell'ultima colonna.