100 anni di fotografia
Il mirino ottico (galileiano)
mirino reflex - mirino elettronico

Digitale con mirino galileiano
Il mirino più semplice è quello ottico: la fotocamera ha al di sopra dell'obiettivo un sistema ottico, in pratica un piccolo cannocchiale (di qui il nome di galileiano), che permette di inquadrare l'immagine che finirà sulla pellicola.
Il mirino ottico è una soluzione concettualmente semplice ed economica, ma ha diversi difetti:
  1. L'immagine che il fotografo vede non è esattamente quella che finirà sulla pellicola; questo errore è minimizzato per oggetti distanti, ma comunque il fotografo dovrà prevedere un certo margine di sicurezza nell'inquadrare.
  2. Per oggetti vicini si verifica una spostamento accentuato dell'immagine noto come errore di parallasse.
  3. Se la fotocamera cambia obiettivo, dovrebbe cambiare anche il mirino, ovvero il mirino deve essere dotato di un qualche meccanismo che permetta di cambiare l'angolo visuale adeguandolo a quello del nuovo obiettivo. Lo stesso problema si verifica per gli obiettivi zoom.
I mirini ottici vengono usati su diverse fotocamere digitali compatte anche dotate di zoom. In questo caso il mirino è a sua volta uno zoom accoppiato all'obiettivo in modo da dare sempre un'immagine corrispondente. Queste fotocamere hanno anche un monitor LCD sul dorso che, essendo TTL, non è affetto da errore di parallasse; per oggetti vicini è quindi preferibile usare il monitor per inquadrare.
Un mirino ottico è anche quello usato sulle fotocamere a telemetro (tipo Leica e Voigtlander).


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