Questa fotocamera Block Notes di Gaumont appartenuta a mio nonno Luigi Sacco è un interessante esempio di apparecchio fotografico tascabile di inizio Novecento. La data di acquisto è ignota ma con ogni probabilità l'anno è il 1904.
Si tratta di una fotocamera a soffietto per lastre 6x4.5 cm (una 4/3 anche lei!!); due blocchi metallici sono collegati con un pantografo e un soffietto di tela nera a tenuta di luce.
Il primo blocco è una piastra con l'obiettivo al centro, l'otturatore, il pulsante di scatto e una staffa scorrevole che in posizione "esterna" fa da mirino galileiano; nell'estrarre la staffa si carica l'otturatore; una piccola ghiera a lato di questa piastra serve a variare i tempi dell'otturatore.
L'obiettivo è uno Zeiss Protar con focale 75 mm.
L'altro blocco è una cornice destinata a contenere la lastra sensibile che è contenuta in una scatoletta metallica.
Per scattare una foto si deve nell'ordine:
Inserire una lastra nella fotocamera e bloccarla
Estrarre la protezione per scoprire la lastra.
Aprire il soffietto alla massima estensione.
Estrarre i due traguardi del mirino con il che si carica anche l'otturatore.
Regolare la velocità dell'otturatore con l'apposita ghiera.
Inquadrare la scena e scattare.
Dopo aver scattato si deve rimettere la protezione della lastra, estrarre la lastra protetta e, volendo scattare un'altra foto introdurre un'altra lastra non esposta, ricaricare l'otturatore ecc.ecc.
La fotocamera non ha regolazioni per la messa a fuoco e il diaframma. Per questo c'è un astuccio a parte che contiene due lenti correttive per la messa a fuoco ravvicinata (si leggono le distanze: 1m 2m), un filtro color giallo, e tre dischi forati per il diaframma (si leggono i valori 1/2, 1/4, 1/8). Avvitando questi anelli sull'obiettivo Zeiss si poteva quindi regolare messa a fuoco e diaframma; ovviamente la velocità e la comodità operativa non sono proprio quelle a cui siamo abituati oggi ...